
- Allora, signor Ranganathan, quando ha scoperto la sua vocazione per la biblioteconomia?
- Ero giovane, frequentavo il college, e le bibliotecarie della nostra biblioteca non mi facevano mai entrare. O mi scacciavano con la scopa, o mettevano il veleno nel mio caffè.
- Bé, deve ammettere che quelle orecchie grandi e pelose non aiutano le relazioni sociali.
- Ha ragione. La prima ragazza l’ho avuta a 47 anni, ed era un muratore ucraino.
- Torniamo alle bibliotecarie. Se non la facevano entrare, come accedeva agli scaffali?
- Date le mie dimensioni ridotte, non mi era difficile eludere la sorveglianza. Le garantisco che gli orgasmi più forti della mia vita li ho provati tra tutti quei meravigliosi libri.
- Non stentiamo a crederlo.
- La tentazione più forte era di rosicchiare quella manna dal cielo, lo ammetto, ma superato il mio primo istinto, ho selezionato molte opere per creare una mia biblioteca personalizzata.
- Lei vuol dire che ha rubato dei libri?
- Non puoi fare la frittata senza rompere le uova.
- E dopo aver creato questa biblioteca, che è successo?
- Ho messo insieme un gruppo di studenti, e la sera ci riunivamo a casa mia e, con un po’ di musica atmosferica, ci scambiavamo pareri sui libri letti. Il maraschino e il Negroni non mancavano mai, e ogni tanto volava anche qualche parola dolce.
- Lei sta dicendo che aveva rapporti sessuali con quei giovani studenti?
- Questo lo dice lei.
- Lo prendiamo per un sì. E ci dica, c’è stato un… collaboratore che le è rimasto particolarmente impresso?
- Ce ne sono stati molti di… collaboratori, ma sicuramente non dimenticherò mai il lavoro fatto con Mauro. Solo con lui ho penetrato… i misteri profondi delle biblioteche.
- E crede che una nuova collaborazione sarà possibile?
- Non so, è scappato in Guatemala con una fotocopiatrice. Mai dire mai.
- La cosa la fa soffrire?
- Non troppo: la vita continua. In fondo, ho i miei libri, il mio orzo la sera e il mio pesce rosso, Carlo, che saluto caramente. Non ho mai conosciuto una vera donna e non ho mai visto la luce del sole, ma che me ne faccio quando posso starmene tutto il santo giorno chiuso in un ripostiglio per le scope classificando i numeri di Playboy?
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