Il prete, don Chisciotte, dichiara: “Non c’è più religione”
Si sono svolti stamattina, nella chiesa di S. Buca a Pordenone, i funerali di Giacomino Tranfaglia (anni 4), l’ultima, presunta vittima della brutale violenza di Peppina,

ormai tristemente nota come “l’ammazzacaffè”. Alla presenza delle autorità locali, sono state spese parole di dolore e rabbia, e il prete non ha esitato a parlare di “follia ingiustificata”. Gli amici di Giacomino hanno realizzato uno striscione che è stato poi appeso sull’altare: “Oggi a te domani a noi”. L’incontenibile dolore della madre ha indotto i presenti a lenirne la sofferenza chiudendo anche lei nella cassa. “Ora non soffre più: è col suo angelo”, ha dichiarato il sagrestano Pino. La funzione si è svolta regolarmente, ma, all’uscita del feretro dalla chiesa, si è temuto il peggio: sconvolti e confusi dai recenti accadimenti, gli abitanti di Pordenone hanno ingiustificatamente tentato il linciaggio di un’attempata concittadina, Ubalda Tuttacalda (anni 102). Solo l’intervento delle forze dell’ordine ha evitato il peggio. Intanto, la questura informa che il caso è stato ufficialmente riaperto e che Peppina sarà sentita come persona informata sui fatti.
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